AMEDEO CRIVELLUCCI

 

 

 

 

UNA COMUNE DELLE MARCHE

ed il Brigante SCIABOLONE nel 1798 e 1799

 

ACQUAVIVA una Comune delle Marche

nel 1798 e 1799

 

 

 

 

 

RICCI VITTORIO EDITORE

 

 

 

 

Sono trascorsi alcuni decenni da quando venne data alla stampa una copia anastatica del volume del nostro illustre compaesano: Amedeo Crivellucci, storico insigne e professore universitario di notevole spessore. Il libro cui ci si riferisce, da tempo esaurito, è quello intitolato:

 

“Una Comune nelle Marche nel 1798 e 1799 ed il Brigante Sciabolone”.

 

Esso costituisce, per i cittadini di Acquaviva Picena, l’unica testimonianza del proprio passato, incardinata su fatti storici realmente accaduti e rigorosamente accertati.

Obiettivo del nostro storico era quello di indagare gli effetti che la rivoluzione francese provocò in piccoli centri rurali, posti ai confini del Regno di Napoli.

Chi ha letto o leggerà il suo lavoro potrà affermare che lo storico ha fatto centro.

Pur con le sue idee, da molti “criticate” come di parte, non si risparmia nel descrivere il “caos amministrativo” che scaturì dalla repentina introduzione di idee e regole nuove in un “mondo” che non le comprendeva.

Queste incomprensioni, questo differente modo di vivere e di pensare fornirono un terreno fertile a chi, difendendo la “propria parte”, ebbe interesse a fomentare la contro-rivoluzione.

Ma, come sempre accade, nella lotta fra poteri, o meglio, fra potere e contro-potere, a subirne le peggiori conseguenze è sempre la “povera gente”.

A comprova di ciò, ci si limita a menzionare, fra gli altri, l’eccidio dei “giacobini” in Acquaviva e quello degli “insorgenti” a Castel Clementino, l’odierna Servigliano; entrambi avvenuti nel 1799, a distanza di circa un mese l’uno dall’altro.

Immedesimati sia in coloro che, aderendo ai “principi illuministici”, hanno creduto nella rivoluzione francese per l’apporto di nuove idee di libertà ed uguaglianza, sia in chi ha recepito quegli stessi ideali come un incomprensibile ed arrogante sopruso imposto da invasori stranieri, doverosamente si è riflettuto.

Ci si è convinti, quindi, della necessità di rievocare quel periodo storico, lontano poco più di 200 anni dall’oggi; un’inezia per la storia!

L’occasione, fra l’altro, è stata propizia per dare nuovamente alla stampa il volume del Crivellucci.

 

 

 

Edizione ed impaginazione curata dal periodico

 

“FATTI ed OPINIONI”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finito di stampare marzo 2002