Come gestire il calo del desiderio sessuale (anche per motivi di salute).

 

I consigli dell’esperto

 

Perché cala il desiderio sessuale in una coppia - soprattutto col passare degli anni - anche se si continua ad amare il proprio partner? Cosa fare se uno dei due ha sempre voglia di fare l’amore e l’altro no? Anche se spesso si evita di parlarne con il partner - sbagliando -, il problema è più frequente di quanto si possa immaginare. Secondo diversi studi, la differenza di è uno dei principali motivi per cui le coppie vanno in terapia. Lo conferma una ricerca del , che ha raccolto testimonianze tra i lettori, oltre che pareri di psicoterapeuti, psichiatri, sessuologi. Sono molti i fattori che possono influenzare la libido, ma come affrontare e gestire il calo di desiderio in una coppia? Ecco alcuni consigli l’aiuto dell’esperto.

Calo fisiologico della libido

Innanzitutto, premette Claudio Mencacci, direttore emerito «Neuroscienze e Salute mentale» all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia: «L’intimità, come l’amore, non è sempre uguale, così il desiderio sessuale nella coppia cambia non solo col passare del tempo ma anche nei partner. Si tratta di cambiamenti fisiologici ma possono costituire un problema quando non si affrontano in tempo, poiché la sessualità è uno degli aspetti fondanti della relazione di coppia». Come e perché cambia il desiderio nelle coppia di lunga durata? Spiega Mencacci: «Da un lato è abbastanza comune il fatto che uno dei partner abbia un maggior desiderio rispetto all’altro; dall’altro, è abbastanza raro che n elle relazioni di lunga durata i due partner mantengano i medesimi livelli di desiderio nel corso degli anni, come pure cala anche la frequenza man mano che passa il tempo».

La regola delle 3 «C»

Cosa fare se, a distanza di anni, nonostante ci sia un forte legame affettivo ed emotivo, sopraggiunge un calo della libido in uno dei partner, causando problemi alla coppia? Innanzitutto, va migliorata la comunicazione che è il fondamento della salute sessuale, suggeriscono gli esperti interpellati dal New York Times. Concorda il professor Mencacci, che aggiunge: «Va applicata la regola delle “3 C”, ovvero comunicare, condividere, concordare. Domandarsi sempre come poterne parlare, anche affrontando tabù a volte di carattere emotivo a volte di carattere sessuale. Per esempio, — prosegue l’esperto — si può condividere e concordare il fatto che si può fantasticare di avere relazioni con altri: fantasticherie che possono essere messe al servizio della coppia, senza generare sentimenti di tradimento. Inoltre, si possono condividere e concordare anche le modalità con cui si attiva il desiderio. Per esempio, si sa che ci sono due diversi tipi di desiderio sessuale: quello che si manifesta in modo spontaneo, quasi selvaggio, che vediamo anche nei film, e che sembrerebbe più comune tra gli uomini e, invece, il desiderio reattivo che si attiva attraverso uno dei cinque sensi, per esempio un tocco piacevole, un segnale visivo, la funzione dell’olfatto».

Altri motivi del calo di desiderio

Possono subentrare, poi, altri fattori che fanno diminuire la libido, quali condizioni di grande fisico e psichico, oppure alcuni trattamenti farmacologici, o disfunzioni sessuali (per esempio, erettile o eiaculazione precoce negli uomini). In questi casi occorre parlarne col medico. Ancora, ricorda il professor Mencacci: «È ovvio che nelle coppie di lunghissima durata il cambiamento ormonale ha il suo peso nel calo della libido. Inoltre, col passare del tempo si può avere anche una percezione ( in genere più diffusa tra le donne) del proprio corpo che si fa fatica ad accettare, quindi un sentimento di insicurezza fisica, che può compromettere la libido». Il calo di desiderio sessuale può avvenire anche all’interno di una coppia non di lunga durata? «Sicuramente avviene meno di frequente» risponde l’esperto, che però precisa: «Fin dall’inizio di una relazione si nota se c’è una corrispondenza o meno dei. Sappiamo che, in linea di massima, per problemi legati al testosterone e al cortisolo c’è un maggior desiderio di sessualità nei maschi; nelle donne il pomeriggio e la sera, per ragioni fisiologiche, culturali, per via dei un maggiore relax».

Possibili soluzioni

Prosegue il professor Mencacci: «Per affrontare le differenze di libido all’interno della coppia, occorre innanzitutto individuare i fattori che le determinano, quindi non basta dire che è diminuito il desiderio, o che un partner ce l’ha di più la mattina, l’altro la sera. La relazione va curata sempre e, per renderla soddisfacente, va data particolare attenzione all’emotività di coppia, cioè bisogna comunicare anche emotivamente - al di là delle consuetudini -, mai smettere di parlare del proprio legame, delle proprie difficoltà a vivere l’intimità o anche delle proprie insoddisfazioni, poiché la sessualità fa parte del nutrimento della coppia; altrimenti, se si nascondono i problemi sotto il tappeto e si arriva al conflitto» avverte il professor Mencacci. Se lo squilibrio del desiderio causa litigi o allontanamento nella relazione, si può prendere in considerazione la consulenza di coppia.

Importante per la salute in generale

Inoltre, sottolinea Mencacci: «Una buona intimità ha un effetto positivo sulla salute in generale (fisica, psicologica, relazionale), quindi è importante mantenere sempre vivo il desiderio, che è il motore della sessualità ma anche della conoscenza, della curiosità ecc. Da un lato, bisogna saper riconoscere i cambiamenti fisiologici, del desiderio sessuale, ma anche emozionali e relazionali all’interno della coppia; dall’altro, occorre sempre tenere presente che ciò che distrugge le relazioni è darle per scontate, pensarle come “immobili” e stabili nel tempo; s e sono vive, invece, cambiano e si trasformano» conclude l’esperto.

Maria Giovanna Faiella