"Canto del cigno" di un vecchio apicoltore, che desidera passare il testimone ad un giovane, perchè resti sempre vivo l'amore per le api.
APICOLTURA:
una disciplina poco conosciuta ed una
opportunità di lavoro
Allevare
api vuol dire contribuire alla conservazione dell'ambiente naturale in modo
fisiologico, nel rispetto delle regole che, da millenni, hanno consentito a
questo meraviglioso insetto di sopravvivere alle numerose avversità incontrate
lungo il percorso.
Ben poche attività umane, come quella dell'apicoltore, infatti, permettono la
sopravvivenza del nostro ambiente. La operosità dell'ape ha consentito che la
terra non si sia trasformata da tempo in un arido deserto. Senza api la
biodiversità sarebbe mortalmente ferita. Nessun ambiente resterebbe
ecologicamente sano, nessun agricoltore potrebbe vivere del suo lavoro, nessun
consumatore godrebbe dei frutti delle piante, che le api impollinano, del miele
e di tante altre cose buone dell'alveare. L'ape è laboriosa, generosa, ordinata,
mansueta. Sì, mansueta!!! Perchè non aggredisce se non viene disturbata.
Laboriosa perchè instancabile raccoglitrice di nettare, polline e propoli, che
immagazzina per garantirsi la sopravvivenza e per la gioia dell'apicoltore e dei
consumatori dei prodotti dell'alveare. Questo l'ape fa’ senza risparmio di
energie, perciò è generosa e prodiga di ogni cosa che la natura fornisce e che
raccoglie in abbondanza per donarla a noi, senza nulla chiedere. È ordinata e
disciplinata. Basta visitare un alveare per ammirare con quale ordine e quanta
pulizia l'ape lavora. L'uomo, l'apicoltore, deve soltanto assecondarla per
acquisire da essa
saggezza e ricchezza anche materiale. La natura fornisce a "costo zero" le
materie prime utilizzate dall'ape nel suo lavoro. Nettare, polline, propoli
vengono forniti dai fiori, dalle piante, dall'acqua, dalla terra e dal sole che
il buon Dio ci fornisce gratuitamente.
Una attività così a buon mercato, quella dell'apicoltore, dovrebbe essere molto
ambita se ben conosciuta. Si svolge alla luce del sole, all'aperto, nelle belle
giornate primaverili,estive ed autunnali e da’ veramente grandi soddisfazioni a
chi la pratica "con amore". Proprio così, "con amore", perchè soprattutto per
amore, si pratica questo mestiere, che gratifica anche economicamente per
risarcire la fatica (non molta) spesa in apiario. Le punture? Le prende chi le
vuole prendere, perchè agendo con delicatezza e proteggendosi con mezzi
adeguati, punture non se ne prendono. Comunque, non sono dannose: fanno bene ai
reumatismi.
Spero che qualche giovane, leggendo queste righe, sia indotto a volerne sapere
di più e realizzi che, tutto sommato, si può combattere la disoccupazione
allevando api che, ripeto, danno anche soddisfazioni economiche che aiutano a
sbarcare il lunario dolcemente.